Il fatto di trovarsi in una situazione di inefficienza cognitiva (non ricordare cosa sia successo un’ora prima) provoca un’insicurezza che il cervello non è in grado di sostenere: le giustificazioni socialmente e individualmente accettabili che il malato di Alzheimer elabora non sono dirette al famigliare che chiede spiegazioni per uno strano comportamento, bensì sono rivolte alla sua stessa persona.
Il malato non deve essere sgridato: egli cerca la rassicurazione necessaria per mantenere un equilibrio.
È necessario sollecitare la persona affetta da Alzheimer a svolgere tutte quelle attività che è in grado di fare, senza richiedere compiti superiori a quelli che le sue capacità cognitive sono in grado di sostenere.
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