Non tutti i datori di lavoro domestico sono a conoscenza del fatto che hanno la possibilità di pagare meno tasse nella dichiarazione dei redditi, a patto che la colf, la badante o la babysitter sia assunta regolarmente.
Per tutti, vale la possibilità di sottrarre al reddito imponibile (deduzione) i contributi versati all’Inps durante l’anno precedente, fino a un massimo di 1.549,37 euro. Sono deducibili i contributi a carico del datore di lavoro versati a favore di colf, babysitter ed assistenza alle persone anziane. L’agevolazione scatta indipendentemente dal reddito e, per chi utilizzerà il modello 730 precompilato, dovrebbe essere stata già inserita automaticamente, dal momento che l’Inps comunica all’Agenzia delle Entrate i contributi che risultano versati. La deduzione compete anche nel caso in cui il servizio sia in favore di un familiare, anche non fiscalmente a carico, del datore di lavoro. La deduzione di tali contributi è compatibile con la detrazione delle spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale.
Per quanto riguarda i voucher (buoni lavoro INPS) sono interamente deducibili i contributi previdenziali, in quanto sono totalmente a carico del datore di lavoro, la quota è pari al 13% del valore nominale dei voucher.
Sono deducibili dal reddito complessivo le spese sostenute per assistenza specifica di portatori di handicap.
Requisiti necessari per la deducibilità sono i seguenti:
- la persona deve essere portatore di un handicap riconosciuto da commissione medica ai sensi dell’art.4 legge 104 del 5/2/92; oppure deve essere invalido civile, di lavoro e di guerra purché siano presenti le condizioni di minoranza di cui all’art. 3 legge 104.
- le spese di assistenza specifica devono riguardare:
- Assistenza infermieristica o riabilitativa
- Assistenza da parte di addetti all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale.
È poi previsto uno sconto sulle tasse (detrazione) per chi paga un lavoratore domestico (badante) che assiste una persona non autosufficiente, condizione certificata da un medico. Si tratta, per esempio, di persone non in grado di assumere alimenti, espletare le funzioni fisiologiche o provvedere all’igiene personale, camminare, vestirsi, così come quelle che hanno bisogno di sorveglianza continuativa.
In questo caso, si possono detrarre dall’Irpef il 19% delle spese sostenute, su un ammontare massimo di spesa di 2.100 euro per ogni contribuente, indipendentemente dal numero di lavoratori domestici pagati. L’agevolazione è riservata solo a chi ha un reddito non superiore a 40 mila euro. Le spese vanno dimostrate attraverso le ricevute dei compensi e non compaiono automaticamente nella dichiarazione non compilata.
Sono detraibili le spese sostenute anche nei confronti di famigliari non a carico, fra cui coniuge, figli, discendenti dei figli, genitori, fratelli, suoceri, generi e nuore. In breve è detraibile il 19% della retribuzione della badante al netto dei contributi.