Cosa possiamo mangiare e a cosa dobbiamo invece rinunciare durante le feste? Ecco la domanda frequente che si fanno specialmente le persone diabetiche.
Ecco alcune indicazioni generiche da tenere in considerazione:
Torrone
Sarebbe bene non comprarlo per niente a causa dell’elevato contenuto glicemico e indice glicemico.
Pandoro e panettone
Secondo l’esperto questi e altri dolci tradizionali possono essere consumati, ma sempre con parsimonia, soprattutto se fatti in casa: in questo caso infatti contengono certamente ingredienti di qualità superiore a quelli industriali, ma tendono ad esser più densi di calorie (più zucchero, più burro, ecc).
Crostate e ciambelle
Rigorosamente senza zucchero, oppure realizzate utilizzando altri tipi di farina: come quella ottenuta da una varietà di fagioli, in grado di ridurre l’indice glicemico di alcuni prodotti da forno. I cibi zuccherini come caramelle, torte e biscotti, e le bevande dolci o la cioccolata al latte, oltre ad essere molto calorici, vengono digeriti e assorbiti rapidamente nel sangue, aumentando più rapidamente il livello della glicemia. Sono da evitare.
Frutta secca
La frutta secca ha un notevole contenuto calorico, ma è anche un ottima fonte di acidi grassi essenziali e di sali minerali. Tra la frutta secca da evitare i fichi, l’uvetta i datteri, le albicocche, a causa del loro elevato contenuto zuccherino e dell’elevato indice glicemico.
Alcolici
Quando arriva il momento dei brindisi, meglio lasciar stare gli spumanti dolci, come per esempio il moscato e preferire invece bollicine con residuo zuccherino basso, come per esempio un brut o un pas-dosé.
Carni rosse e insaccati
Non bisogna bandirli dalle tavole, ma limitarne solamente il consumo come dovrebbero fare un po’ tutti. La carne rossa ha un elevato contenuto di grassi saturi che, se consumati in eccesso, peggiorano l’insulino-resistenza tipica del diabete mellito di tipo 2. Obbligare a rinunciare ad una fettina di un buon salume nazionale sarebbe davvero una cattiveria per il paziente e per la gastronomia italiana. Ma non bisogna esagerare: il salame e gli insaccati contengono molto sale e sono molto calorici, a causa del loro contenuto in grassi. Invece, il consumo di pesce, soprattutto se locale, azzurro e di piccolo-medio calibro, è certamente da incoraggiare per il suo costo contenuto e perché ricco di acidi grassi omega-3, che intervengono nella prevenzione del rischio cardiovascolare.
Carboidrati
Certamente per un paziente diabetico è assolutamente consigliabile mangiare carboidrati a lento rilascio (pane, pasta, riso, cereali) perché sono una buona fonte di energia, e tendono a mantenere il glucosio nel sangue a livello più stabile.
Verdure lesse a foglia larga
Insalate e verdure sono grandi alleate del malato diabetico. Consumare per esempio verdure lesse a foglia larga (che occupano “spazio” nello stomaco e quindi aumentano il senso di sazietà), oppure insalata o alimenti ricchi di fibra per ridurre l’assorbimento intestinale di zuccheri. Le fibre, infatti, hanno la loro importanza nel determinare l’innalzamento della glicemia, vista la loro capacità di regolare l’assorbimento dello zucchero nell’intestino. Per questo motivo, più alto è il contenuto di fibre di un alimento o di un pasto, tanto minore sarà l’aumento della glicemia dopo il pasto. Basta consumare 5 porzioni di vegetali o di frutta ogni giorno e 4 porzioni alla settimana di legumi, per raggiungere la dose raccomandata di almeno 40 g/die (o 20 g/ per ogni 1000 calorie introdotte/die) di fibre, preferibilmente solubili.
Olio extravergine d’oliva
L’olio extravergine d’oliva rappresenta una fonte insostituibile di un acido grasso monoinsaturo, l’acido olecico, che migliora la tolleranza glicemica, e di numerosissime sostanze ad azione antiossidante.