“La malattia di Parkinson è una patologia che porta alla bradicinesia, ovvero a disturbi dell’equilibrio, e tremore”
Lo dicono gli scienziati, gli stessi che confermano che ballare è un toccasana, soprattutto per le persone con il Parkinson.
Sono tante le iniziative di danzaterapia, biodanza, cantoterapia e musicoterapia che alcune associazioni hanno messo e mettono in atto, perché la pratica ci ha dimostrato quanto sia efficace per il fisico, per la mente, per la vita sociale e per contrastare la malattia.
Uno studio specifico, che dà risultati incoraggianti anche da un punto di vista scientifico, dice che i benefici della danza si vedono dal miglioramento del controllo muscolare al rafforzamento dell’elasticità delle articolazioni, fino appunto alla capacità di ritardare i sintomi della malattia.
Gli studiosi sono partiti dal fatto che danzare faccia bene alla salute, cercando poi di capire se questa pratica abbia o no un effetto positivo sul cervello. Al termine di vari esperimenti, hanno dimostrato che tutti i pazienti manifestavano un miglioramento sul movimento. Secondo i ricercatori, mantenendo elastico e attivo il cervello si può aumentare o tenere costante il numero di connessioni tra i neuroni e quindi conservare una certa ricchezza cognitiva, a dispetto dell’età e delle demenze.
La fisioterapia classica per loro è necessaria, importante, e va fatta in sedute di quasi un’ora al giorno.
Purtroppo però è noiosa e il ballo è un’ottima alternativa, altrettanto efficace ma più divertente.