Il domicilio è considerato il luogo privilegiato in cui la persona può recuperare in modo totale o parziale l’autosufficienza.
Anche nei casi in cui la malattia provoca la perdita permanente, totale o parziale, dell’autonomia le cure domiciliari rappresentano sempre un forte stimolo e un valido sostegno per recupero delle proprie potenzialità. Il rientro a domicilio, a seguito di un ricovero ospedaliero, può rappresentare un momento critico sia per la persona che per la sua famiglia la quale può essere impreparata a gestire la nuova condizione ed il relativo carico
assistenziale.
Pertanto l’ospedale riserva una speciale attenzione alla comunicazione, alla programmazione ed al coordinamento tra la struttura ospedaliera e il domicilio.
Le aziende ospedaliere e le ASL costituiscono nodi di una rete impegnata ad offrire interventi sociali e sanitari integrati rivolti alle persone anziane non autosufficienti o affetti da malattie croniche ed invalidanti.
La dimissione protetta pertanto costituisce lo strumento operativo che assicura alle persone con necessità assistenziali complesse un percorso di tutela alla persona.
CHE COS’E’ LA DIMISSIONE PROTETTA?
La dimissione protetta è un percorso assistenziale programmato e concordato con la persona e la sua famiglia rivolto ai pazienti
“fragili” prevalentemente anziani, affetti da più patologie, da limitazioni funzionali o disabilità.
La dimissione ospedaliera protetta può essere attivata per:
- il rientro a domicilio con il supporto dei servizi sociali e sanitari territoriali
- l’inserimento in strutture residenziali (micro comunità) o semi-residenziali (centri diurni)
COME SI ATTIVA LA DIMISSIONE PROTETTA?
Il percorso viene attivato dal reparto ospedaliero nel momento in cui i Sanitari individuano condizioni di “fragilità”, legate a problemi clinici riabilitativi e/o assistenziali.
È compito della famiglia segnalare al personale Medico ed infermieristico le difficoltà nell’organizzare l’assistenza che
possono, a seconda delle situazioni, essere correlate alla situazione socio familiare ed ambientale della persona.
La persona candidata alla dimissione protetta viene segnalata dal reparto all’ Assistente Sociale dell’Ospedale che dopo un’attenta valutazione del caso specifico decide in cosa ci si può attivare:
- inserimento in struttura residenziale/semi-residenziale
- assistenza domiciliare integrata (ADI) dove ci sarà una successiva scelta della cooperativa che offra il servizio.
- certificazione della non autosufficienza secondo la normativa regionale per interventi economici.
Per quanto riguarda l’assistenza domiciliare integrata ricordiamo la nostra collaborazione con la “FONDAZIONE OPERA PIA COLLEONI DE MAESTRI – ONLUS” di Rescaldina che svolge la sua attività di ADI (assistenza domiciliare integrata) nei distretti sanitari della Provincia di Varese (Arcisate, Azzate, Busto Arsizio, Castellanza, Cittiglio, Gallarate, Luino, Somma Lombardo, Tradate, Saronno, Varese) della Provincia di Como, Distretto di Lomazzo e della Provincia di Milano – Distretto di Legnano.
Assistenza 24H. Contatti: 0331/576328 o 392/9827565 (Responsabile Infermieristica Eleonora Voltan)