Il bel tempo e le temperature più elevate della stagione estiva oltre ad essere graditi consentono al nostro organismo di vivere in condizioni di minore stress rispetto ad altri periodi dell’anno. Tuttavia, in condizioni particolari il clima estivo può diventare eccessivamente caldo e mettere in pericolo la salute. Il fenomeno noto con il nome di “ondata di calore” si verifica quando si registrano livelli di umidità elevata, e le alte temperature permangono durante le ore notturne e per un periodo superiore alle 48 ore. Per combattere in modo efficace gli effetti delle ondate di calore è importante conoscere i provvedimenti da adottare per proteggere la salute delle persone a rischio, e in particolar modo delle persone anziane.
L’ondata di calore può essere pericolosa perchè nei soggetti a rischio la regolazione della temperatura cutanea attraverso la produzione di sudore può essere poco efficiente, oppure l’assunzione di acqua può essere inadeguata. Molte delle persone a rischio non avvertono o avvertono poco il senso di sete. Queste persone, anche quando sudano molto, non bevono abbastanza e, di conseguenza, il loro organismo si disidrata. In questa condizione può accadere che il corpo raggiunga una temperatura troppo elevata, o che perda troppa acqua per poter mantenere integre le funzioni vitali.
I segni o sintomi che ci devono mettere in allarme sono: la comparsa di crampi, eritemi (piccoli arrossamenti) e papule (piccoli rigonfiamenti solidi della pelle) e la riduzione di alcune attività quotidiane (come spostarsi in casa, vestirsi, mangiare, andare regolarmente in bagno, lavarsi). Questi sono i primi sintomi, non ancora gravi, di malessere della persona assistita. La salute è invece decisamente in pericolo quando la persona: manifesta confusione mentale, o si verifica l’aggravamento di una confusione mentale già presente, ha mal di testa, è preda di convulsioni, ha un sensibile aumento della temperatura della pelle. Questi segnali indicano uno stato di grave sofferenza della persona assistita, e pertanto, laddove possibile, appena compaiono i primi sintomi, non ancora gravi, dovremmo soccorrerla tempestivamente. Infatti, quando ormai soffre dei disturbi prima elencati, il nostro intervento rischia di rivelarsi inefficace e sarà necessario chiamare i servizi di emergenza sanitaria. È importante ricordare che, spesso, le persone con demenza non manifestano chiaramente i sintomi di malessere perché non riescono a comunicarlo o perché lo esprimono in altro modo, per esempio con l’agitazione oppure, al contrario, con la sonnolenza.
Durante il periodo estivo si possono adottare varie precauzioni per affrontare nel miglior modo possibile eventuali ondate di calore. Questi accorgimenti riguardano l’ambiente in cui si vive, le abitudini di vita e la cura della persona.
In presenza di temperature elevate, lo stato di benessere delle persone è legato alla temperatura e all’umidità dell’ambiente circostante. Se nell’abitazione è presente un climatizzatore si consiglia di regolare la temperatura a valori compresi tra 24 e 26°C. Il ventilatore non deve essere acceso quando le temperature sono costantemente superiori a 32°C, poiché può favorire una pericolosa perdita di liquidi attraverso la sudorazione. La casa deve essere areata durante le ore notturne, mentre
durante il giorno bisogna evitare l’ingresso dei raggi solari chiudendo le imposte esterne e le tende. In alcuni casi può essere opportuno cambiare la dislocazione dei mobili della casa per far soggiornare l’assistito nei luoghi più freschi dell’abitazione.
Per una persona a rischio, è opportuno evitare di uscire nelle ore più calde della giornata (solitamente dalle 11 alle 18). Tuttavia il movimento è sempre raccomandabile. Anche quando l’assistito non può uscire di casa in modo autonomo, frequentare altre persone e visitare luoghi ricchi di verde, è comunque una buona abitudine.
L’alimentazione, come sempre, deve essere varia. Durante il periodo estivo è bene evitare bevande alcoliche (vino, birra, superalcolici), bevande ghiacciate, gassate e zuccherate. È inoltre opportuno preferire la frutta e la verdura e abolire cibi grassi e conditi. Bisogna assicurarsi che la persona consumi una quantità di liquidi opportuna (non meno di 2 litri di acqua al giorno a meno di indicazioni diverse del medico di famiglia), e fare in modo che l’assistito beva acqua o spremute di frutta anche nel caso non li richieda esplicitamente. In persone con disturbi della deglutizione è utile la somministrazione di acqua gelificata.
Pe quanto riguarda l’abbigliamento si devono indossare abiti leggeri di cotone o lino. Sono inoltre da preferire i colori chiari, perché attirano meno i raggi solari.
Se ci troviamo di fronte ad una situazione nella quale il nostro assistito sta male bisogna chiamare il servizio di emergenza (118). In attesa che il personale medico intervenga si può: misurare la temperatura corporea della persona assistita; se possibile, spostare la persona nella stanza meno calda, spruzzare o fare spugnature con acqua fresca (non fredda) sul corpo; far bere acqua o altri liquidi (come le spremute). Viceversa, non si deve assolutamente somministrare farmaci per ridurre la temperatura, come per esempio aspirina e tachipirina.