È possibile prevenire la Malattia di Alzheimer e le altre forme di demenza?
Con l’invecchiamento progressivo della popolazione globale, si stima che il numero di persone affette da demenza raddoppierà nei prossimi 15 anni, comportando enormi costi assistenziali e sociali. Pertanto la riduzione del rischio di questa malattia sta entrando a tutti gli effetti tra le priorità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Si stima che circa un terzo dei casi di Malattia di Alzheimer possano essere attribuiti a fattori di rischio modificabili, sui quali è quindi possibile agire il più precocemente possibile cambiando il proprio stile di vita. Quando compaiono i primi sintomi clinici di malattia, infatti, significa che è già in atto il processo neurodegenerativo che porterà alla progressiva e inevitabile perdita di neuroni.
Interventi di prevenzione primaria che agiscono sui fattori di rischio prima della comparsa dei sintomi, potrebbero portare a una riduzione dei casi di Malattia di Alzheimer e a ritardarne l’esordio nelle persone a rischio.
Gli studi scientifici recentemente si sono concentrati su questa innovativa e altamente rilevante area di indagine, mostrando come alcuni interventi possano migliorare la salute cognitiva e cerebrale degli anziani.
Ecco quindi alcune strategie che è possibile adottare fin da subito per migliorare le proprie performance cognitive e tenere allenato e attivo il proprio cervello!
Fare regolarmente esercizio fisico
In particolare attività aerobica, come corsa, camminata veloce, bicicletta, ma anche ballo amatoriale, tai-chi e arti marziali.
Smettere di fumare
Chi fuma ha un rischio maggiore di sviluppare Malattia di Alzheimer, ma smettere di fumare può riportare il rischio a livelli comparabili a quello dei non fumatori.
Prendersi cura del proprio cuore
I fattori di rischio per le malattie cardiovascolari e l’ictus, come obesità, ipertensione e diabete, sono anche fattori di rischio per lo sviluppo di Malattia di Alzheimer.
Seguire una dieta equilibrata
In particolare la dieta mediterranea si è rilevata efficace nel ridurre il rischio di sviluppare una Malattia di Alzheimer. Gli alimenti che è utile consumare giornalmente e in quantità sono frutta e verdura (meglio se di stagione), pane, pasta e cereali (meglio se integrali), olio di oliva, cipolla, aglio e spezie per insaporire i piatti e ridurre le quantità di sale. Limitare carne rossa, salumi, insaccati e dolci.
Allenare la propria mente
impegnarsi in attività cognitive di alto livello favorisce i meccanismi di plasticità cerebrale. Leggere un libro o un giornale, fare un cruciverba, giocare a carte o dama, visitare un museo o una mostra.
Mantenere la propria rete sociale
prendere parte ad attività sociali e ricreative e impegnarsi giornalmente in rapporti con altre persone, migliora la qualità della vita ed è associato ad un minore rischio di demenza.
I farmaci attualmente disponibili
Attualmente sono disponibili dei farmaci che possono migliorare i sintomi della malattia e rallentarne temporaneamente la progressione. Gli inibitori dell’acetilcolinesterasi, che vengono attualmente prescritti gratuitamente da centri specializzati ai pazienti con malattia di Alzheimer di gravità lieve-moderata, sono il donepezil (Aricept o Memac), la rivastigmina (Exelon o Prometax) e la galantamina (Reminyl). L’efficacia di questi farmaci è simile, quello che cambia è la modalità di somministrazione (il donepezil va assunto in un’unica dose una volta al giorno, rivastigmina e galantamina più volte al giorno e a dosi crescenti) e il profilo degli effetti collaterali, quali nausea, vomito, diarrea (alcuni di questi farmaci vengono tollerati meglio degli altri). Donepezil e rivastigmina sono disponibili anche sotto forma di cerotto a lento rilascio. Per il trattamento della malattia di Alzheimer di gravità da moderata-severa a severa il Ministero della Salute ha approvato la memantina (Ebixa), che è attualmente rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale.
Esistono cure efficaci per la malattia di Alzheimer?
Infine, vi è un ampio spettro di farmaci che permettono di controllare i sintomi più invalidanti e disturbanti della malattia, come la depressione, i disturbi del sonno, i disturbi comportamentali (deliri, allucinazioni, agitazione). Il controllo di questi sintomi consente una condizione di convivenza più accettabile del paziente con i famigliari e permette un adeguato accudimento del paziente alla propria abitazione.
L’uso dei farmaci è regolato dall’osservanza delle linee guida internazionali sulla terapia della malattia di Alzheimer e delle altre demenze. Ciò garantisce che il trattamento prescritto e attuato sia basato sulle più recenti e avanzate conoscenze scientifiche della medicina basata sull’evidenza e non sull’opinione soggettiva di singoli medici.