Al fine di contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale il governo ha introdotto la proposta di nuovi obblighi per i datori di lavoro di colf, badanti e baby sitter. Per conoscere realmente cosa cambierà nel rapporto tra famiglia e collaboratori familiari sarà però necessario attendere l’approvazione della Legge di Bilancio 2020.
LEGGE DI BILANCIO 2020
Al momento un’ipotesi, anche se in realtà sembra già essere stata scartata, appare quella di far applicare le ritenute IRPEF alle retribuzioni mensili di colf e badanti portando così il lavoratore a percepire uno stipendio mensile più basso ma allo stesso tempo di non dover versare l’intera quota a fine anno.
L’obiettivo principale della proposta è quello di evitare l’evasione fiscale: come afferma il Governo, infatti, l’introduzione di misure specifiche nella legge di Bilancio comunemente chiamata “tassa” non ha lo scopo di aggiungere costi alle famiglie che ricorrono a un assistente familiare per la cura dell’anziano ma quello di ridurre il rischio di pagamento dell’IRPEF.
Tale proposta rende la famiglia un sostituto d’imposta, eguagliandola a qualsiasi datore di lavoro che trattiene dallo stipendio mensile dei propri dipendenti le ritenute IRPEF.
Se da una parte il Governo ritiene che rendere la famiglia sostituto d’imposta favorisca il lavoro regolare, dall’altra per raggiungere lo stesso obiettivo la Corte dei Conti propone che il pagamento di colf e badanti sia fatto esclusivamente con strumenti tracciabili.
La tracciabilità dei pagamenti risulta essere requisito necessario per accedere alle detrazioni fiscali 2020. L’ultimo decreto legge afferma che, a partire da luglio 2020, la soglia dell’uso di contante si abbasserà a 2.000 euro rispetto agli attuali 3.000 euro. Lo stipendio minimo sindacale degli assistenti familiari domestici è però inferiore a questa soglia, per cui sembrano essere esclusi dal pagamento con moneta tracciabile.
Le discussioni e i tavoli di confronto in merito alla questione sono ancora aperti. Certo è che il tema dell’evasione fiscale circa i lavoratori domestici quantificata dal Governo a circa 1 miliardo di euro è importante e sempre più necessario.
Ciò che preoccupa realmente la famiglia più di eventuali costi aggiuntivi sembra essere la capacità di fare chiarezza sulla normativa, la burocrazia e sulla serie di adempimenti necessari per assumere un collaboratore domestico.
RICHIESTA NASPI 2020 DA PARTE DI COLF E BADANTI
La NASPI è l’indennità di disoccupazione per i lavoratori domestici e spetta ai lavoratori dipendenti che perdono il lavoro involontariamente e sostituisce le precedenti ASPI E MINI ASPI. E’ utile ricordare prima di tutto che la NASPI 2020 COLF E BADANTI è compatibile con il reddito di cittadinanza.
Quali sono i requisiti per richiedere la NASPI?
- essere licenziati;
- aver versato almeno 13 settimane di contributi INPS negli ultimi 4 anni;
- aver lavorato almeno 5 settimane negli ultimi 12 mesi tenendo conto che 24 sono le ore necessarie per comporre 1 settimana di contribuzione.
L’importo mensile Naspi viene calcolato sui contributi versati prima della disoccupazione e la domanda deve essere presentata per via telematica all’INPS entro 68 giorni dalla termine del rapporto di lavoro attraverso i seguenti canali:
- direttamente all’INPS se si è in possesso delle credenziali di accesso ai servizi telematici;
- attraverso i CAF o patronati;
Telefonando al numero verde INPS 803164 da fisso o al numero 06164164 da cellulare.